Per poter caricare un video da Vimeo, deve prima autorizzare i cookie in «Analisi e statistiche» e «Confort e partenariato».

Le domande su perché, come e cosa sono particolarmente importanti per lo spazio formativo digitale. Perché alunne e alunni devono usare gli spazi digitali? Quali sono le interdipendenze, le relazioni e le risposte per le apprendiste e gli apprendisti? Che cosa significa tutto ciò per lo sviluppo dell’identità (digitale) delle bambine e dei bambini e delle e dei giovani? È con queste domande che Toni Ritz, direttore di Educa, ha aperto il convegno di quest’anno.

Circa 140 rappresentanti della pratica educativa, della ricerca, dell’economia e dell’amministrazione hanno partecipato a Educa25, che si è svolto il 3 settembre presso il Zentrum Paul Klee a Berna. Oltre alle conferenze specialistiche, i workshop interattivi hanno permesso di sperimentare in modo pratico la gestione delle identità digitali. A questo proposito è anche possibile consultare i contributi delle relatrici e dei relatori sul tema «identità digitale».

Educa25: Ateliers

Partecipanti impegnati nei workshop.

Chi sono? Chi voglio diventare?

Tutte le generazioni vivono le stesse fasi di sviluppo. Tuttavia, secondo il rappresentante della Pro Juventute Daniel Betschart, in confronto alle generazioni precedenti, le bambine e i bambini e le e i giovani adempiono ai loro compiti di sviluppo attraverso un ambiente cambiato, sottoposto a tensioni e pesi diversi e con strumenti nuovi. Per quanto concerne l'autorappresentazione, l'autoefficacia e l'autodeterminazione delle bambine e dei bambini e delle e dei giovani, lo spazio digitale offre molte possibilità ma cela anche dei rischi nell’ambito della profilazione, della manipolazione e degli algoritmi non tracciabili. Per garantire la trasparenza e proteggere la vita privata dagli abusi sono pertanto necessari dei prerequisiti per l’utilizzo degli spazi digitali.

Tutte le relatrici e tutti i relatori hanno sottolineato che l’identità digitale è molto di più che una semplice soluzione tecnica, rispettivamente un’identificazione unica tramite un login. L’identità digitale comprende il percorso formativo, gli interessi, i successi e i fallimenti, la reputazione e la socialità. Determina anche come gli altri ci percepiscono e come noi percepiamo noi stessi. L’identità digitale non significa quindi solamente l’accesso, ma anche la libertà di espressione del proprio io.

Realizzare delle condizioni quadro e creare fiducia

Le svariate organizzazioni, interessi e competenze, ma anche la complessità della trasformazione digitale creano delle incertezze nel sistema formativo. Le decisioni sulla funzionalità, sul design o sull’archittettura di una soluzione tecnica hanno ciascuna un impatto sul sistema, afferma Beth Havinga della European EdTech Alliance (vedi anche Modelli d'identità nel sistema formativo). A questo proposito Havinga evidenzia l’importanza della protezione dell'«io futuro» di bambine e bambini.

Anche le regolamentazioni e gli strumenti contribuiscono a instaurare fiducia. Tutte le relatrici e tutti i relatori hanno rimarcato l’importanza del dialogo tra i diversi gruppi d’interesse. Secondo Esther Seidl-Nussbaumer di Switch esistono già delle soluzioni tecniche valide, come per esempio nella rete di fiducia svizzera Switch edu-ID o Edulog. Un altro aspetto essenziale è la sensibilizzazione alla consapevolezza delle proprie identità digitali. Esther Seidl-Nussbaumer ha spiegato che l’infrastruttura tecnica deve essere concepita a partire dall’individuo. Inoltre l’autodeterminazione digitale inizia proprio dall’individuo stesso. Gerhard Andrey ha presentato nella sua conferenza i principi di un’infrastruttura di fiducia nell’ecosistema dei dati. Questi principi sono la trasparenza, la minimizzazione dei dati, l’orientamento all’utente, Privacy-by-Design oppure anche Privacy-by-Default (cfr. Tecnologia e-ID).

Educa25: Referierende

Le relatrici e i relatori rispondono alle domande del pubblico.

Utilizzo responsabile

Per David Rey, SER (Syndicat des enseignant.es romand.es), la sfida principale è l’approccio pedagogico nei confronti delle identità digitali. Le alunne e gli alunni usano lo spazio digitale attraverso ruoli diversi molto presto, generalmente senza essere consapevoli della loro identità digitale. Il corpo insegnante svolge una funzione chiave, sia nell’insegnamento, ma anche come modello o in qualità di collaboratrice e collaboratore di un’istituzione. Per una gestione positiva delle identità digitali deve essere adeguatamente formato, equipaggiato e riconosciuto per il proprio lavoro.

A causa della trasformazione digitale i prodotti e i processi sono riconcettualizzati su un piano digitale. Siamo ancora all’inizio di molte questioni. Nel settore dell’educazione abbiamo la possibilità di elaborare le identità digitali delle alunne e degli alunni, come anche delle apprendiste e degli apprendisti, in modo sicuro e consapevole, accompagnandoli e sostenendoli nello sviluppo della loro identità (digitale).

Visual Harvesting
Le dichiarazione di Educa25 rappresentate visivamente.

(Scaricare l'immagine in alta risoluzione)

Articoli correlati

«I servizi online aumenteranno e un accesso sicuro e facile diventerà sempre più importante»

Anche il Principato del Liechtenstein è convinto di Edulog. È appena entrato a fare parte della Federazione e intraprenderà l’introduzione quest’anno. Stefan Schädler, il coordinatore dell’informatica scolastica presso l’Ufficio dell’educazione, ci parla delle ragioni e delle sue esperienze durante l’adesione a Edulog dall’estero.
Edumaps

«Edulog promuove lo scambio tra le diverse istituzioni formative»

Edumaps permette al corpo insegnante di creare bacheche digitali di vario tipo, linee del tempo e piani settimanali. Questo servizio online è ora accessibile tramite Edulog. Il direttore Kai Noack ci racconta della sua esperienza e delle ragioni dell'adesione a Edulog.

Le identità digitali come base della formazione

Le identità digitali, che riflettono le nostre tracce online, si impongono come tema centrale nella formazione. David Rey, presidente del sindacato delle e degli insegnanti della Svizzera romanda, spiega in una video intervista le opportunità e le sfide per le alunne e gli alunni e il corpo insegnante.

Educa25: cinque workshop sulle identità digitali

Il convegno Educa25, intitolato «Clicco dunque sono?», offre a chi partecipa molte possibilità per collaborare attivamente. Delle personalità rinomate animeranno cinque workshop sulle identità digitali nella formazione, sull’etica e sul progetto dell’e-ID della Confederazione.